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Rosso di Montalcino

Il Rosso di Montalcino ha come fratello maggiore il famoso Brunello di Montalcino DOCG e allo stesso tempo non teme il confronto a livello di qualità e spessore. Infatti più che fratelli, il Rosso e il Brunello per noi sono due espressioni di valore del Sangiovese. Prodotto nello stesso territorio del Brunello, nel cuore della Toscana, il Rosso di Montalcino sa bene quali soddisfazioni può dare a chi lo sceglie. Perfetto per una cena tra amici o in famiglia. Sarebbe sicuramente d’accordo anche il mitico Merigo, il personaggio inventato da Giorgio Panariello vero appassionato di Brunello. Conosciamo quindi meglio questo Rosso, un vero Sangiovese dalle mille sorprese. Tutte positive. E non chiamatelo mai solo “Brunellino”. Non se lo merita.

  • Quali sono le uve destinate alla produzione del Rosso di Montalcino DOC?
  • Quali sono le annate migliori per il Rosso di Montalcino?
  • Qual è la temperatura ideale per serve il Rosso di Montalcino?
  • Quale è il calice ideale per servire il Rosso di Montalcino?
  • Abbinamenti con il cibo suggeriti per il Rosso di Montalcino.
  • Rosso di Montalcino vs Brunello di Montalcino.
Il Rosso di Montalcino
I Rossi di Montalcino del nostro shop online

Quali sono le uve destinate alla produzione del Rosso di Montalcino DOC?

Il Rosso di Montalcino viene prodotto partendo da vigneti di impianto più giovane rispetto a quelli utilizzati per il Brunello, ovvero il famoso e tanto apprezzato “Sangiovese Grosso”. La qualità raddoppia. È questo che accade ogni anno nei vigneti del territorio di Montalcino, in provincia di Siena, nella Toscana sud-orientale, quando le uve diventano mosto e il mosto si trasforma in vino. È qui che vengono prodotte due eccellenze vinicole, la DOC Rosso di Montalcino e il fuoriclasse DOCG Brunello, entrambi Sangiovese al 100% e con due diversi rigidi disciplinari di produzione a garanzia di grande qualità. I vigneti iscritti allo schedario viticolo della DOCG “Brunello di Montalcino” infatti sono utilizzabili anche per produrre il Rosso di Montalcino DOC. I produttori di questa zona, per la prima volta in Italia, hanno potuto ottenere due vini DOC dagli stessi vigneti. Questo è un vantaggio: l’impianto rende nella sua totalità anche prima che sia il tempo del Brunello e così nasce una DOC di tutto rispetto. Nemmeno una goccia di qualità va sprecata. Come dire, a Montalcino dunque si “brunelleggia” che è un piacere! Il Rosso di Montalcino in particolare nasce nel 1984 dalla volontà di creare un vino genuino, quotidiano e “di razza”, da bere anche tutti i giorni senza attendere l’occasione speciale, come si fa spesso con il Brunello. Una curiosità: nella nostra esperienza abbiamo riscontrato che molto spesso in una degustazione l’uomo tende a preferire il Brunello, mentre il Rosso è il preferito delle donne. È un vino dinamico fin dal momento in cui nasce. Il viaggio inizia con la raccolta dell’uvaggio dai vitigni rossi Sangiovese, tra i primi giorni di settembre fino a ottobre. Le vinacce non vengono separate dal mosto e così rilasciano quegli aromi che caratterizzeranno il vino e che vi avvolgeranno fin dal primo assaggio. La fermentazione dura circa 15 giorni in tini di acciaio inox. È qui che gli zuccheri si trasformano in alcol e anidride carbonica. Subito dopo tocca all’affinamento in botte, ovvero un intenso dialogo d’amore tra vino e legno, spesso di rovere di Slavonia o rovere francese, circa per otto mesi, in modo che il legno dia la sua impronta di profumi e sentori. Infine il Rosso di Montalcino viene messo in bottiglia. Il vetro definisce ancora di più gli aromi e ingentilisce il vino. Piccola curiosità: volete sapere il grado l’affinamento in bottiglia del vostro vino? Guardate il colore. Un vino giovane sarà porpora; rubino e granato invece sono indice di età più importanti. Secondo disciplinare, i tempi di affinamento del Rosso di Montalcino sono minori rispetto a quelli del Brunello. E ora finalmente il Rosso di Montalcino, con il suo colore rosso rubino così intenso e brillante da sembrare un gioiello, è pronto per raggiungere le vostre tavole e fare festa con il vostro palato.

Quali sono le uve destinate alla produzione di vino DOC Rosso di Montalcino
Quali sono le uve destinate alla produzione di vino DOC Rosso di Montalcino: il Sangiovese

Quali sono le caratteristiche organolettiche del Rosso di Montalcino?

Il momento della degustazione è il primo incontro con il vino. È proprio come quando ci si presenta a qualcuno per la prima volta e il Rosso di Montalcino ci tiene a fare subito una buona impressione. Le sue caratteristiche organolettiche lo confermano decisamente al gusto e all’olfatto. Sono il rosso rubino intenso e i profumi di frutti rossi e sottobosco i biglietti da visita del Rosso di Montalcino. Alla degustazione si presenta come un vino fresco e vivace. Regala profumi morbidi di frutti a bacca rossa, come frutti rossi, marasche, amarene, viole, frutti di bosco, arancia rossa e poi note di spezie e vaniglia date dall’affinamento in legno. C’è armonia nel suo gusto asciutto, ma con tannini eleganti, mai invadenti. Al palato risulterà stuzzicante, strutturato, persistente e caldo.

Rosso di Montalcino caratteristiche organolettiche
Rosso di Montalcino caratteristiche organolettiche

 

Quali sono le annate migliori per il Rosso di Montalcino?

In vigna la qualità di un’annata è determinata da molti fattori. Per il Rosso di Montalcino una delle annate migliori è stata senz’altro il 2016 che, nella zona di Montalcino, è stata caratterizzata da un eccellente alternarsi di piogge in primavera, un caldo non eccessivo in estate e nottate fresche in autunno. Le uve così sono diventate particolarmente mature e ricche di zuccheri, colore e profumi. Questo ha creato le condizioni migliori per avere un’ottima fase di vendemmia, confermata poi dall’ottimo vino imbottigliato, con struttura maggiore e sentori evoluti. Questo ha permesso di annoverare il Rosso di Montalcino 2016 tra le annate migliori da poter gustare in compagnia. Se poi l’occasione richiede un vino più leggero e giovane, annate recenti  interessanti per diversi motivi sono state anche quelle del 2017 e 2018, che hanno regalato un Rosso di Montalcino dalle componenti bilanciate, morbide e calde. Altre annate da tenere in considerazione per la zona di Montalcino, secondo la classifica del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, sono state il 2011 (quattro stelle su cinque), 2012 (cinque stelle su cinque), 2013 (quattro stelle su cinque), 2015 (cinque stelle su cinque) e 2016 (cinque stelle su cinque). Essendo comunque un vino che non regge lunghi affinamenti, le annate 2016, 2017 e 2018 vi daranno grandi soddisfazioni.

Rosso di Montalcino 2016
Rosso di Montalcino 2016 – Da Vinci

Qual’ è la temperatura ideale per servire il Rosso di Montalcino?

Un vino, per essere apprezzato e sprigionare tutte le sue qualità organolettiche, viene servito a temperature specifiche. Ogni vino ha la sua temperatura di servizio, in modo da esaltare tutte le sue sfumature. La temperatura ideale per servire il Rosso di Montalcino, toscano di media struttura tendenzialmente giovane, è tra i 14°C e il 16°C. I vini rossi di Montalcino più strutturati, corposi e tannici, si gustano preferibilmente tra il 16°C e i 18°C, mentre vini ancora più affinati (e complessi ), come il Brunello di Montalcino, possono raggiungere anche i 18°. Anche se è un vino giovane che quindi non necessita di molta ossigenazione, vi suggeriamo comunque l’apertura della bottiglia di Rosso di Montalcino almeno venti minuti prima della degustazione, in modo che possa sprigionare al meglio i suoi profumi.

Quale è il calice ideale per servire il Rosso di Montalcino?

Possiamo forse berlo in un bicchiere qualsiasi? Sì, ma meglio di no! Per degustare al meglio un buon vino è importante avere il giusto calice. Ogni tipologia di vino ha il suo calice dedicato e il migliore per degustarlo è il calice “Borgogna” dalle dimensioni arrotondate che permettono la roteazione del vino e la sua ossigenazione. Ha la “pancia” larga che fa respirare il vino e l’apertura che evita che i tannini lascino un effetto troppo astringente sulle gengive. Questo tipo di calice permette anche il passaggio di molta luce, per apprezzarne il colore rubino. Suggerimento: se volete ottenere il risultato migliore dal vostro vino, meglio che il calice abbia la stessa temperatura del vino che servite e, per intenderci, non sia appena uscito dalla lavastoviglie. E riempitelo solo fino a metà. Tanto ci sarà modo di fare il bis!

Calice per Rosso di Montalcino - Borgogna o Baloon
Calice per Rosso di Montalcino – Borgogna o Baloon

Abbinamenti con il cibo suggeriti per il Rosso di Montalcino

Per fare un perfetto abbinamento vino-cibo basta seguire tre regole fondamentali, così da non sbagliare mai: gli abbinamenti si fanno per contrapposizione, per concordanza o tradizione. Nell’abbinamento per contrapposizione il vino bilancia gli squilibri del cibo, in modo che ci sia perfetta armonia. Nell’abbinamento per concordanza vino e cibo si sposano per l’affinità di sentori e tonalità. L’abbinamento per tradizione segue la regola che a ogni piatto tipico si abbina il vino del territorio. Il Rosso di Montalcino è un vino molto apprezzato per la sua versatilità. Si abbina perfettamente a piatti non troppo strutturati: primi piatti con sughi di carne, carni alla brace, formaggi di media stagionatura, primi piatti al forno, carni alla griglia, pollame nobile, grandi arrosti, coniglio alla cacciatora, selvaggina, formaggi stagionati, funghi e tartufi. Questo grazie agli aromi primari fruttati e da quelli secondari, dati dalla fermentazione del Rosso di Montalcino.

Differenze fra Rosso di Montalcino e Brunello di Montalcino

Il Rosso di Montalcino e il Brunello di Montalcino vengono dalla stessa zona e utilizzano gli stessi uvaggi. Questo garantisce a entrambi una grande qualità. Ma sono le loro differenze – i due diversi disciplinari, le due diverse “beve” e le filosofie che li caratterizzano – a renderli così unici e peculiari, capaci di rispondere alle esigenze di tutti e di garantire entrambi un straordinario rapporto qualità/prezzo.

  • Il Brunello è un vino importante, strutturato, limpido, brillante, dal profumo intenso e persistente, adatto ad abbinamenti con piatti altrettanto importanti. Migliora nel tempo, perché tollera lunghi affinamenti se conservato nel modo giusto, con le bottiglie tenute coricate. La gradazione alcolica minima è di 12,5% Vol. e viene immesso in commercio dopo 5 anni dall’anno della vendemmia (6 anni per il tipo Riserva). Sceglietelo per una cena importante e significativa, per vestire menù strutturati e compositi (anche se in effetti vi sconsigliamo di abbinarlo alle braci per via della sua persistenza, per le quali invece il Rosso di Montalcino è perfetto) e anche per fare un ottimo dono, quando volete regalare la “toscanità d’eccellenza”. Per noi se fosse un tessuto, sarebbe il velluto.
  • Il Rosso di Montalcino è snello, all’insegna della leggerezza, qualcuno direbbe poco impegnativo, ma gli farebbe un torto, perché presenta comunque una struttura di tutto rispetto. È un vino più giovane, al gusto è asciutto, fresco, armonico, con una sapidità che si presta bene a molti abbinamenti. La gradazione alcolica minima è di 12% Vol. Dà il suo meglio se bevuto in età giovanile, senza però disdegnare l’invecchiamento. Sceglietelo quando volete accompagnare piatti al forno, grigliate, grandi arrosti, carni bianche per un’allegra tavolata in famiglia o gli amici. Non vi deluderà perché sa essere un jolly. Per noi se fosse un tessuto, sarebbe il lino.

    Confronto fra Rosso e Brunello di Montalcino
    Rosso e Brunello di Montalcino a confronto

 

Esiste il Rosso di Montalcino sfuso?

Molte sono le richieste per il Rosso di Montalcino sfuso. È possibile trovarlo? No, perché il Rosso di Montalcino DOC secondo disciplinare non può essere venduto né sfuso né in Bag In Box, ma tipicamente nella bordolese. In generale il vino sfuso non si trova mai in vendita on line, perché si acquista direttamente in enoteca. QUI PUOI TROVARE TUTTI I NOSTRI ROSSI DI MONTALCINO >> QUI PUOI TROVARE TUTTE LE PROPOSTE DI MONTALCINO >>

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